Arturo Guadagnolo : La fibra di carbonio, una tecnologia evolutiva per i rinforzi strutturali in edilizia.

<<Attualmente, per una simile situazione occorrerebbe intervenire inserendo delle putrelle in ferro di sostegno delle rampe, soluzione comunque parecchio difficoltosa da attuarsi in relazione al fatto che occorre operare senza poter interrompere in nessun modo la percorrenza dei peraltro ristretti spazi della scala>>.

Esistono allora tecniche costruttive in grado di garantire eguale efficacia e sicurezza del consolidamento statico attraverso però interventi, diciamo, meno “invasivi”?

<<Certamente sì – è la risposta dell’ing.Arturo Guadagnolo  – e la soluzione si chiama fibra di carbonio: si tratta di nastri di materiale simili alla guaina bituminosa, che vengono applicati sulle superfici strutturali sottoposte a sforzo di trazione: la fibra di carbonio garantisce elevatissimi risultati di resistenza in tal senso, con il vantaggio che si è in presenza di una componente assolutamente leggera e di basilare applicazione>>.

La fibra di carbonio viene spesso applicata sull’intradosso delle travi o per avvolgere la superficie esterna dei pilastri, in maniera da assorbire le sollecitazioni a trazione : ma, allora, in fururo, dovremo dire addio al vecchio amato acciaio, sia come putrelle che a livello di inserimento di barre nelle armature?

<<Non sono in grado di dare una risposta affermativa perentoria – dice l’ing. Arturo Guadagnolo – perché tanti ingegneri si fidano solo ed esclusivamente delle peculiarità dell’acciaio; ad ogni buon conto, la fibra di carbonio rappresenta una soluzione alternativa certamente di garanzia, che può essere utilmente e validamente adottata a seconda delle situazioni e del contesto in cui ci si trova ad intervenire>>.